NANayNASCITA

13 Aprile 2015
nanay

NaNAYNASCITA   di NADIA BABANI 

mamma

I  corpi sono il prodotto tra pratiche culturalmente codificate ed esperienze personali, tra dispositivi di controllo che il potere esercita sui soggetti individuali e strategie di resistenza che questi stessi soggetti elaborano. Rispetto al corpo femminile in generale, ma soprattutto rispetto al corpo di una donna durante la gravidanza quali sono le pratiche elaborate nella nostra società e quali i dispositivi di controllo attuati dai meccanismi di potere?

Ma soprattutto cosa sappiamo di questi meccanismi?

Quanto realmente siamo libere di “esprimere” il nostro corpo e quanto le nostre scelte sul parto non subiscono influenze?

È ormai un annosa questione (non risolta) quella per cui il corpo femminile è sottoposto ad una logica patriarcale che altera la percezione di sé in funzione di un corpo culturalmente accettabile.

Per cui se il nostro corpo non è soltanto un entità biologica, ma un fenomeno storico e culturale, allora sarebbe  funzionale per noi comprendere come vorremmo occuparci del nostro corpo durante la gravidanza e il parto e quali sono le possibilità che la nostra realtà offre.

Condividere le esperienze e i nostri saperi su questo argomento potrebbe essere una buona pratica per riappropriarci di un potere ormai sottratto alla cultura delle donne e sempre di più demandato al professionista che sotto ricatto economico può gestire tale processo.

Riappropriarsi quindi di un sapere ancestrale, quello di partorire, che da sempre si configura come qualcosa che “è” al di là della volontà, ma che “accade”  attraverso il corpo delle donne che ha subito una sorta di involuzione, in quanto ha perso la memoria di un “saper fare” che appartiene da sempre al genere femminile.

A tal fine il progetto di attività “Nanay Nascita”, con lo sportello Parto di Protesta e i cerchi di condivisione previsti, potrebbe essere un utile strumento per contattare altre donne che condividono le loro conoscenze, che sostengono la libera espressione del parto, per una nascita dolce e un parto che sia la reale espressione di sé.

Potremmo affrontare insieme i modi in cui la nostra società costruisce, attraverso pratiche e simboli il confine fra la sfera umana, animale e divina e riflettere anche su  come sviluppare forme d’identità collettiva distinte dalle altre,  proprio attraverso le tecniche connesse al corpo.

Sosteniamoci e ascoltiamoci ma soprattutto informiamoci perché solo il sapere può aiutarci a liberare il corpo da condizionamenti e pratiche abusanti.

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